Arvedos Piana nasce il 7 Giugno 1961 a Genova, dove da bambino comincia ad annusare la vita scoprendo che mescolando l’acqua con le polveri colorate può lasciare che la sua fantasia scorra libera e felice sui fogli, lasciando tracce in acquerello delle sue visioni.
Incuriosito dal gioco della parola, naviga nella narrazione, dove cattura le immagini che crea, trasformandole in piccole ed emozionanti poesie.
Il viaggio, mentale ed esistenziale, lo porta a spostarsi da Genova a Milano, per poi incrociare Roma, assorbendone come una spugna storia ed energia. Attratto dall’esplorazione della ricerca, scava archeologicamente nel suo passato, per scoprire e conoscere un trisavolo pirata, di cui indossa elegantemente il nome Arvedos, che circumnavigando l’Africa assaltava navi britanniche, a cui sottraeva i colori e i profumi delle spezie. E tra i tesori dell’affascinante antenato, rinviene il puntale di un’anfora vinaria che ancora trasporta i resti del prezioso nettare. Ristagno di vino. Anzi, ristagno divino! Questa antica spremitura di uve lo cattura, e nasce un appassionante ricerca artistica che attraverso la fotografia lo prepara ad affrontare la tela, solcandola con pennellate di vino che disegnano il mondo che vuole raccontare.
Olio, acrilici, legno, vetro, ferro, pietra, cera: Roberto Arvedos Piana è un alchimista, che gioca col fuoco e, attraverso il fuoco, trasforma ogni materia che incontra.
Predatore di fantasia, navigatore del pensiero, passa dall’alchimia della cucina all’alchimia dell’arte, rubando con la disinvoltura del pirata le materie prime del nutrimento per trasformarle in materiali artistici, che sublimati dalla tecnica sapiente della fotografia e della pittura, con cui sorprendentemente ritrae i resti e gli schizzi del nostro quotidiano, suggellano un’emozione sulla superficie aristocratica e preziosa dell’arte.

Arvedos Piana was born on June 7, 1961 in Genoa, where a child begins to smell life discovering that stirring the water with colored powders can let his imagination flow free and happy on the sheets, leaving traces of his visions in watercolor.
Intrigued by the play of the word, browse in the narrative, which captures the images it creates, turning them into small and exciting poems.
The journey, mental and existential, led him to move from Genoa to Milan, and then cross Rome, absorbing like a sponge history and energy. Attracted to the exploration of the research, archaeological digs into his past to discover a pirate great-grandfather, whose elegantly wears the name Arvedos, which stormed ships sailing around Africa, which took away the colors and scents of spices. And among the treasures of the fascinating ancestor, recovers the tip of an amphora wine cellar that still carries the remains of the precious nectar. Stagnation of wine. Indeed, stagnation divine! This ancient grape pressing catch him, and comes an exciting artistic research through photography prepares to face the canvas, plowing it with touches of wine that draw the world that wants to tell.
Oil, acrylic, wood, glass, iron, stone, wax: Arvedos Piana is an alchemist, who plays with fire and, through the fire, turns any materials it encounters.
Fancy predator, navigator of thought, passing by the alchemy of the kitchen alchemy of art, stealing the raw materials of food with the easiness of the pirate to turn them into art materials, that sublimated by the technical expert of photography and painting, which strikingly portrays the remains and sketches of our daily lives, put emotion on the precious and noble surface of art.

 


 Arvedos Piana

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